
Tuttavia la sua conoscenza non è ancora adeguatamente diffusa.
In occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità Fondazione di Partecipazione StefyLandia Onlus – Salò BS crede necessario avviare una campagna di comunicazione che promuova la conoscenza di questo importante documento affinché persone con disabilità ed i loro famigliari, sulla base di uguaglianza con tutti i cittadini, possano consapevolmente esercitare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali.
Iniziamo con l’art 1) da cui si comprende come la Convenzione ONU non voglia istituire nuovi diritti per le persone con disabilità, ma punta a fare sì che queste ultime siano messe nelle condizioni di poter godere si tutti i diritti riconosciuti agli altri cittadini.

Oggi vi presentiamo l’art.19) che afferma che le persone con disabilità hanno lo stesso diritto di tutte le altre di “vivere la società” e che affinché tale diritto sia garantito è necessario da un lato sostenerle nell’acquisizione di autonomia, autodeterminazione ed indipendenza e dall’altro agire sulla società affinché si modifichi tenendo conto delle diversità umane (di cui le disabilità sono espressione) in maniera tale da consentire a tutti i suoi membri di parteciparvi in maniera attiva in condizioni di pari opportunità

Accessibilità non significa soltanto abbattimento delle barriere architettoniche, ma viene allargata anche alla tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT) ed agli strumenti di partecipazione.
Infatti, senza l’accesso all’informazione della carta stampata, audio, video o di internet una persona non può esercitare il suo diritto ad avere ed esprimere un’opinione.

L’art. 27 delinea al suo interno dei principi fondamentali, tra cui:
diritto al lavoro su base di uguaglianza: l’articolo sottolinea il diritto delle persone con disabilità di scegliere e mantenere un lavoro liberamente;
vietare la discriminazione: la discriminazione è vietata in tutte le fasi dell’occupazione, compreso il reclutamento, l’assunzione, l’impiego, l’avanzamento di carriera e le condizioni di sicurezza e igiene sul lavoro;
condizioni lavorative eque: le persone con disabilità hanno il diritto di beneficiare di condizioni lavorative eque e favorevoli, compresa la parità di opportunità, l’uguaglianza di remunerazione e la protezione da molestie;
accesso ai programmi e servizi: è fondamentale garantire alle persone con disabilità l’accesso ai programmi di orientamento, servizi per l’impiego e formazione professionale, facilitando così la loro inclusione nel mercato del lavoro;
promozione dell’occupazione e avanzamento di carriera: gli Stati sono chiamati a promuovere opportunità di impiego nel settore pubblico, nonché a favorire l’impiego nel settore privato attraverso politiche adeguate, inclusi programmi antidiscriminatori e incentivi;
accomodamenti ragionevoli: i luoghi di lavoro devono fornire accomodamenti ragionevoli per garantire che le persone con disabilità possano svolgere le proprie mansioni in modo efficace

La disabilità, quindi, non è più solo una condizione personale ed individuale, ma assume una dimensione sociale e collettiva.
Vale a dire che la non piena partecipazione alla vita sociale di una persona con disabilità è solo in parte conseguenza di una menomazione ma è anche responsabilità di come una comunità si pone attorno alla stessa.

Piuttosto, deve essere considerata come la libertà di scelta e controllo, in linea con il rispetto della intrinseca e dell’autonomia individuale. L’indipendenza intesa come forma di autonomia personale significa che la persona con disabilità non è privata dell’opportunità di scegliere e controllare lo stile di vita personale e le sue attività quotidiane
